Roma, sabato 23 novembre 2013
L’assemblea ordinaria dei soci è regolarmente aperta alle ore 11.30 del 23 novembre 2013 presso l’Istituto Italiano per la Storia Antica, via Milano 76, Roma. È stata convocata con il seguente ordine del giorno:
L’odg è il seguente:
Sono presenti 30 soci sui 146 che hanno dato la loro adesione alla CUSGR: Cinzia Bearzot, Marco Bettalli, Maria Letizia Caldelli, Maria Domitilla Campanile, Giuseppe Cordiano, Virgilio Costa, Lucia Criscuolo, Mauro De Nardis, Eduardo Federico, Stefano Ferrucci, Alessandro Galimberti, Luigi Gallo, Giovanni Geraci, Andrea Giardina, Francesco Guizzi, Franca Landucci, Eugenio Lanzillotta, Rita Lizzi, Elio Lo Cascio, Arnaldo Marcone, Manuela Mari, Ida Gilda Mastrorosa, Daniela Motta, Gabriella Ottone, Maria Federica Petraccia, Pierfrancesco Porena, Umberto Roberto, Marina Silvestrini, John Thornton, Giuseppe Zecchini.
Ai 30 soci presenti vanno aggiunte 29 deleghe: Gabriella Amiotti, Alberto Barzanò, Elisabetta Bianco, Alfredo Buonopane, Giovanni Alberto Cecconi, Francesca Cenerini, Gianluca Cuniberti, Nicola Cusumano, Margherita Facella, Francesca Gazzano, Gianluca Gregori, Cesare Letta, Silvia Maria Marengo, Giovanni Marginesu, Marina Polito, Leone Porciani, Luisa Prandi, Andrea Raggi, Milena Raimondi, Daniela Rigato, Francesca Rohr, Eleonora Salomone, Roberto Sammartano, Rita Scuderi, Simonetta Segenni, Elisabetta Todisco, Paolo A. Tuci, Pietro Vannicelli, Amedeo Visconti.
Sono anche presenti la Prof.ssa Maria Grazia Bianco per la Culca e il Prof. Mauro Tulli per la CUG.
1. Comunicazioni del Presidente
Antonio Gonzales, Presidente della SOPHAU ha chiesto un incontro per discutere di una possibile collaborazione tra le nostre due associazioni, anche in vista della costruzione di una rete europea (comprendente anche i colleghi tedeschi e spagnoli). Sul piano culturale, la SOPHAU organizza ogni due anni (il prossimo a maggio 2014) convegni ai quali qualcuno di noi potrà partecipare. Sul piano istituzionale, si cercherà di inviarsi reciprocamente le notizie di
interesse comune (compresi i verbali delle riunioni); di pensare insieme a qualche strategia di difesa della storia antica (insegnamento e ricerca) a livello europeo; di contribuire a intensificare progetti comuni (ricerca e dottorati). Potrebbe essere utile designare, da entrambe le parti, qualcuno che rappresenti le due consulte presso l’altra, partecipi alle riunioni e tenga le relazioni.
Il 19 giugno pomeriggio si è svolta una riunione del CUN e siamo stati rappresentati dal Collega Porena. Molto è ormai superato: comunque in quell’occasione è stata riferita una dichiarazione del ministro Carrozza, che dichiarava la sua attenzione personale per l’Area Umanistica. Quest’ultima affermazione è stata ben presto smentita da quanto il Ministro ha poi detto a proposito del tempo che i nostri studenti migliori perdono a studiare il greco, che a suo parere non servirebbe a nulla. A tale proposito va segnalato che un recente articolo di Andrea Ichino sul Corriere della Sera contro gli studi classici ha provocato una reazione, che fa capo al ‘Comitato dei garanti per la cultura classica’: un articolo di reazione è stato pubblicato sullo stesso giornale a firma di alcuni colleghi tra cui Luciano Canfora e Mauro Tulli. Si annuncia l’organizzazione di una giornata di riflessione, forse alla Normale di Pisa.
Il Presidente comunica all’assemblea che qualche collega ha chiesto di mettere all’ordine del giorno un chiarimento sui risultati dell’ASN, per porre fine alla ridda di voci che si sta diffondendo. Questo purtroppo non è possibile, in quanto
i commissari hanno ricevuto dal MIUR, nella persona del dott. Livon, formale diffida a parlare dei risultati dell’ASN, fino a quando non saranno pubblicati ufficialmente.
2. Bilancio preventivo 2014 e quote sociali
Il Tesoriere Pierfrancesco Porena sottopone ai Soci il bilancio preventivo 2014, che la Giunta, riunitasi il 23 novembre 2013 alle ore 11, ha esaminato e approvato all’unanimità. Il bilancio preventivo viene approvato anche dai Soci.
Il Tesoriere aggiorna l’assemblea anche a proposito delle quote sociali e della situazione della cassa della CUSGR.
3. Risultati della VQR
I risultati della valutazione sono disponibili da luglio sul sito dell’ANVUR. Fra i tanti dati forniti ve n’è uno che si presta a valutazioni errate ed è stato segnalato dal Presidente della CUSGR all’ANVUR: nell’individuazione delle sedi migliori per ogni singolo SSD, vengono considerate solo le sedi in grado di presentare almeno 10 prodotti; questo significa che occorrono almeno 4 incardinati per accedere alla valutazione; alla fine, così si premia l’organico, non l’eccellenza.
Il Presidente segnala che esiste un indirizzo cui rivolgersi per chiarimenti o informazioni sui risultati: [email protected].
Il Presidente del GEV 10 Maria Teresa Giaveri ha anche inviato ai membri GEV una lettera in cui manifesta la sua intenzione di organizzare un incontro con i Presidenti delle Associazioni in dicembre per discutere i risultati e in cui, soprattutto, pone il problema di che sistema proporre per il futuro in area umanistica. La peer review, considerata da noi il sistema migliore, ha un costo enorme; la bibliometria lascia perplessi e comunque occorre costruire strumenti adeguati, che attualmente non ci sono.
Il Presidente aggiunge che alcune Università hanno chiesto ai loro docenti di comunicare i risultati della VQR e che si stanno registrando interventi contro l’uso improprio di questi dati (nati per valutare le strutture al solo fine dell’assegnazione della parte premiale del FFO), tra cui quello dell’Associazione Italiana di Psicologia (AIP). La VQR è stata presentata come uno strumento atto a valutare atenei e dipartimenti, non i singoli ricercatori, e sembra improprio utilizzare ora i dati per obiettivi diversi.
Elio Lo Cascio interviene dicendo che la peer review è l’unico sistema valido per noi: si dovrebbe piuttosto intervenire sui criteri con cui è stata approntata la scheda a cui si sono dovuti attenere i valutatori.
Secondo Giovanni Geraci il sistema fin qui utilizzato è il migliore possibile, pur essendo necessario mettere a punto il questionario. Quanto alla bibliometria, i due fattori quotation index e impact factor, adottati dalle facoltà scientifiche,
allo stato attuale delle cose sono per noi inutilizzabili se non controproducenti.
Il Presidente ricorda che spesso vi è stata l’indisponibilità dei valutatori stranieri, il che ha costretto a ricorrere alla disponibilità dei valutatori italiani.
Virgilio Costa interviene dicendo che avrebbe gradito un giudizio, oltre al voto, a proposito della valutazione dei suoi prodotti di ricerca. Nel suo caso, peraltro, un prodotto è ‘scomparso’ e di conseguenza ha prodotto la valutazione ‘zero’.
Lucia Criscuolo dice che a Bologna in molti casi si è verificata la non corrispondenza tra prodotti presentati e prodotti valutati e che, per questo motivo, partirà una segnalazione da parte dell’Ateneo.
Molti editori, interviene il Presidente, non hanno fornito il PDF giusto oppure un PDF che non si apriva. Dobbiamo iniziare a pensare un qualche strumento adeguato per noi umanisti, se saremo obbligati a utilizzare le valutazioni bibliometriche.
Rita Lizzi sostiene che bisognerebbe esprimersi sui criteri e sapere ogni quanti anni verrà messo in atto questo sistema, nel caso in cui si decida di adottarlo. Deve essere inoltre chiaro come questi dati verranno utilizzati (una utilizzazione
al fine di ripartir ei fondi, per esempio, sembra pericolosa).
4. Riflessioni sull’avvio dei dottorati (XXIX ciclo)
Nel corso della riunione CUN/Consulte del 19 giugno è stato approvato un documento sulla regolamentazione dei dottorati, cui abbiamo aderito.
I dottorati sono stati avviati per lo più nelle forme già esistenti, dopo una valutazione da parte dei Nuclei di valutazione interna. Per il XXX ciclo, invece, l’ANVUR ha ‘pescato’ un centinaio di dottorati che sottoporrà a valutazione sperimentale. Sulla base di questa sperimentazione, all’inizio del 2014 dovrebbero essere pubblicate le “linee guida” in base alle quali sarà fatto l’accreditamento di tutte le proposte di dottorato.
A proposito di questi criteri, sta emergendo l’opposizione ai dottorati molto ampi (per esempio “studi umanistici”), già emergente dal regolamento 2013: si pensa o a dottorati “disciplinari” o a dottorati costruiti attorno a un concetto o a un
tema interdisciplinare. Il problema è che gli accorpamenti sono stati fatti perché suggeriti negli anni precedenti e ora tornare ai dottorati disciplinari consorziati con risorse minime sembra impraticabile.
Pierfrancesco Porena, a questo proposito, ricorda che a Chieti, nel dottorato in Studi umanistici, sono scomparsi per il XXIX ciclo i curricula in storia antica e in archeologia e non è chiaro se ci sarà un’alternanza nei prossimi anni.
Si sente anche dire che uno dei criteri dei quali l’ANVUR terrà conto sarà la VQR dei componenti del collegio di dottorato: un altro esempio di uso anomalo dei dati VQR.
Rita Lizzi ricorda che a Perugia è stata abolita la prova scritta nell’esame di ammissione al dottorato. Il Presidente aggiunge che in Italia vi sono dottorati in cui è stata abolita non solo la prova scritta ma anche quella orale, fatto questo
che rende la selezione molto discutibile.
5. TFA
Il TFA ordinario è stato sospeso dopo il primo anno di attivazione. Per quest’anno sarà attivato solo il TFA speciale chiamato PAS (Percorso abilitante speciale). Dato il numero degli iscritti (circa il doppio rispetto al TFA ordinario), molte
università non hanno dato disponibilità per chiudere tutto in un solo anno; quindi si ipotizza una sospensione del TFA ordinario anche per l’anno prossimo.
Si parla di apertura delle graduatorie di seconda fascia in primavera, per inserire gli abilitati TFA; c’è l’ipotesi di inserire i PAS provvisoriamente, con iscrizione da perfezionare.
C’è molta tensione tra gli aspiranti PAS e gli abilitati con il TFA ordinario: questi ultimi, in base alla legge Gelmini, avrebbero dovuto entrare direttamente in GAE; Profumo in itinere ha definito l’abilitazione solo un presupposto per il
concorso; ora gli abilitati TFA si vedranno immettere nelle stesse graduatorie persone abilitate con una sostanziale sanatoria (il PAS non prevede test d’ingresso), che a motivo del servizio (tra i criteri di ammissione al PAS vi è quello di aver insegnato almeno tre anni, di cui almeno uno nella classe di concorso per cui si chiede l’abilitazione) passeranno loro davanti.
Franca Landucci dice che per gli abilitati della classe 52 gli spazi nella scuola si restringono a vantaggio degli abilitati della classe 51.
Il Presidente precisa che attualmente gli abilitati TFA sono in graduatoria di terza fascia con i non abilitati e che quindi, almeno per il momento, la loro abilitazione non serve a nulla.
6. Pubblicazione degli Atti del Convegno su Narona
È stato richiesto agli autori di consegnare il testo entro la fine di febbraio. La sede di pubblicazione sarà L’Erma di Bretschneider, nella collana diretta da Giuseppe Zecchini.
Come si è detto a proposito del bilancio preventivo, la CUSGR contribuirà in parte alla pubblicazione.
Andrea Giardina comunica che ci sarà un contributo anche dell’Istituto Italiano per la Storia antica.
7. Incontro “La storia al tempo della globalizzazione. Jinan 2015”
Come è noto, nell’agosto-settembre 2015 si terrà a Jinan il Congresso Internazionale di Scienze storiche “La storia al tempo della globalizzazione”.
Il 12-13 dicembre ci sarà un incontro organizzato dalla Giunta centrale per gli studi storici, dedicato alla partecipazione italiana al Congresso. Su invito del
Presidente della Giunta, Andrea Giardina, Cinzia Bearzot rappresenterà la CUSGR in questa occasione.
Il Presidente ricorda che il termine per la presentazione dei papers è il 31 dicembre 2013 e invita pertanto a visitare il sito web del congresso (http://www.cish.org/congres/congres_2015.htm).
Andrea Giardina interviene a proposito del congresso CISH, informando che il call for papers è stato prorogato dal 30 novembre al 31 dicembre 2013 e che il programma comprende un settore dedicato alla tarda antichità, coordinato da Rita Lizzi; numerose sono comunque le tematiche in cui gli antichisti possono inserirsi. Il prof. Giardina sottolinea l’importanza della partecipazione, anche allo scopo di mantenere i rapporti con gli storici di altri periodi.
8. Varie ed eventuali
a) PRIN.
Molto evidente il calo di risorse: dai 100 milioni di Euro per il PRIN 2009 e i 175 milioni (87,5 milioni/anno) per il biennio 2010-2011, si passa a 38 milioni per il PRIN 2012.
Quest’anno non è andata bene per gli antichisti, dato che solo tre gruppi hanno avuto il finanziamento, mentre corre voce che il PRIN il prossimo anno non sarà bandito.
Lucia Criscuolo sottolinea che le modalità di selezione e assegnazione di fondi alla ricerca umanistica, recentemente applicate sia a livello nazionale sia a livello locale, non solo non consentono il mantenimento di un livello accettabile di sviluppo della ricerca, ma stanno progressivamente contribuendo a compromettere ogni possibilità di ricambi generazionali e futura ripresa degli studi, dal momento che impediscono
di attivare le procedure nel frattempo imposte per avviare i giovani alla ricerca (cofinanziamenti per borse). Una selezione basata su una premialità alta o altissima a pochi settori, a volte addirittura ripetuti tra un monte di finanziamento risibile (è accaduto con i due coordinatori di Letteratura latina medievale e i due di Linguistica italiana premiati contemporaneamente, l’ultima volta, quando è lapalissiano che non si possono paragonare poi queste ricerche con altre bocciate), non può che condannare altri settori, anche rilevanti (per esempio solo un progetto ‘storico’ è stato finanziato), ad un lento, inesorabile spegnimento, soprattutto negli aspetti più specialistici
e qualitativamente più selettivi.
Inoltre da parte del Ministero si insiste molto sulla negatività del finanziamento a pioggia, ma se per finanziamento a pioggia si intende, non una forma di sostegno indifferenziato e disgiunto dalla valutazione, ma piuttosto una modalità di attribuzione di fondi differente da quelle adottate nelle altre aree, e quindi rispettosa, oltre che nelle forme di valutazione, anche delle esigenze reali di carattere economico, allora questa è attualmente l’unica forma che possa essere utilmente applicata nel finanziamento pubblico della ricerca umanistica. È importante dunque proporre soluzioni alternative, garantendo la copertura delle esigenze minime a più settori.
Lo Stato infatti perseguendo l’attuale politica, lungi dal coinvolgere i privati nella corresponsabilità di sostegno della ricerca, continua a sovvenzionare proprio quei settori da cui il privato trae più vantaggio, a scapito di quelli che sostengono la maggior parte del peso nella formazione culturale che grava appunto sul pubblico.
b) Archivio tesi dottorato.
Il Presidente dice che le è capitato in più occasioni, anche di recente, di accorgersi del rischio di assegnare tesi di dottorato identiche a quelle assegnate altrove da altri colleghi e si domanda se non possa essere utile un archivio delle tesi
di dottorato assegnate, che forse la CUSGR potrebbe gestire.
Si tratterebbe di fare, in primavera, quando in genere le procedure di avvio dei singoli cicli sono concluse, una ricognizione che consenta di raccogliere i titoli delle tesi di dottorato assegnate, con i nomi del dottorando e del tutor.
Potrebbe essere molto utile, non solo per evitare sovrapposizioni, ma anche per favorire scambi tra persone che lavorano su argomenti affini.
I Soci si dicono d’accordo.
c) Esiti questionario CUN sull’anagrafe della ricerca.
Gli esiti del questionario sono disponibili sul sito del CUN. Il CUN ha sottolineato che la partecipazione è stata elevata. Vi è un sostanziale consenso sui criteri di scientificità attualmente vigenti a livello internazionale e un netto rifiuto dei requisiti “esterni”, come la sede di pubblicazione dei prodotti.
Virgilio Costa fa tuttavia notare la pericolosità del fatto che si parli della necessità di pubblicare nella ‘lingua veicolare’ del settore di riferimento, che è ovviamente l’inglese. Comunica che Tor Vergata vorrebbe indirizzare al CUN, su
questo punto, una protesta molto dura relativamente al rifiuto di questo criterio.
Interviene su questo punto Giovanni Geraci il quale osserva che il concetto di ‘lingua veicolare’ è stato respinto ad esempio da Francia e Germania.
In assenza di altre varie ed eventuali, l’assemblea ordinaria dei soci della CUSGR è sciolta alle ore 13.50.
Il presidente
Prof.ssa C. Bearzot
Il segretario
Prof.ssa M. F. Petraccia
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